REAMBOLO
DELLE ORIGINI, DELLE INSEGNE E DEL TERRITORIO
1) ORIGINI ED EVOLUZIONE STORICA
Il piccolo borgo di Gaiole in Chianti sorse spontaneamente intorno al XII secolo per effetto della progressiva affermazione di quello che fu agli inizi un luogo di convegno per lo scambio di prodotti e merci delle campagne circostanti.
Agli inizi esso non costituì un’entità autonoma bensì un’appendice del castello di Barbischio. Fu uno dei terzieri della Lega del Chianti, istituita dallo stato fiorentino nella seconda metà del secolo XIII. Con la formazione della Lega nacque anche lo Statuto. il più antico che si conosca è quello del 1384. Lo Statuto era il codice supremo e generale che regola ogni cosa, al quale ogni cittadino doveva conformare ogni sua azione; il podestà doveva giurare di osservare scrupolosamente lo statuto, ponendovi sopra la mano, in nome dei Santi Evangeli.
Gli interessi materiali della popolazione locale favorirono l’incremento demografico che, insieme a una certa importanza economica condusse alla formazione del Comune tra il XIII e il XIV secolo, che comprendeva gli antichi territori di Vertine e di Santa Maria a Montegrossi. La competenza territoriale del Comune di Gaiole andò gradualmente ampliandosi oltre i limiti iniziali fino alla formazione della Nuova Comunità di Gaiole, con un’estensione che corrisponde pressoché a quella del Comune odierno, mediante il Motuproprio Granducale del 23 maggio 1774, con il quale Pietro Leopoldo soppresse le singole amministrazioni di popoli e comunelli che costituivano l’antico terzo di Gaiole:
Vertine-Gaiole, 5. Bartolomeo a Stielle, 5. Andrea a Adine, 5. Vincenti a Monteluco, 5. Marcellino,
5. Piero all’Argentina, 5. Martino a Strada, 5. Michele a Lecchi, 5. Angelo alla Torricella, 5. Giusto a Nusenna, 5. Giusto a Rentennano, 5. Donato in Perano, 5. Piero a Castagnoli, 5. An-drea a Brolio, 5. Cristofano a Lucignano, 5. Piero di Venano, 5. Maria alle Campiglie, 5. Filippo e Giacomo a Barbischio, 5. Bartolomeo a Montecastelli. Dalla riforma introdotta dal governo lorenense la vicenda della comunità di Gaiole in Chianti si è svolta secondo un processo costante ed omogeneo fino ai giorni nostri recependo tutti i più importanti eventi di carattere storico-politico-amministrativo.
Nel plebiscito del 1860 la maggioranza dei votanti si dichiarò favorevole all’unione con il Regno d’Italia. Al referendum istituzionale del 1946 la maggioranza dei votanti si proclamò a favore della Repubblica.
Pagina aggiornata il 05/01/2024